Il Calo del Turismo in Italia nel 2025: Tendenze, Regioni e il ruolo del Giubileo
Il calo del turismo in Italia nel 2025: tendenze, regioni e il ruolo del Giubileo
Il 2025 si sta dimostrando un anno di transizione per il turismo in Italia: dopo il record del 2023 e le forti performance del 2024, il settore mostra segnali di rallentamento. Non un crollo, ma trend da monitorare, con differenze tra turismo interno e straniero, tra regioni e tipologie di turismo.
I dati chiave
1. Primo trimestre 2025
Arrivi: ‑1,1% rispetto al primo trimestre 2024
Presenze: ‑0,4% sullo stesso periodo
Gennaio ha performato bene (+4% arrivi, +3,6% presenze), febbraio stabile, ma marzo ha segnato un calo: arrivi giù del 5,3%, presenze del 3,8%.
Parte del calo è dovuto allo spostamento della Pasqua ad aprile, che ha alterato i flussi turistici.
2. Estate 2025 (giugno‑agosto)
Segni di ripresa grazie ai turisti stranieri: presenze straniere +2,8% su anno, italiane ‑2,5%.
Arrivi totali nei primi 18 giorni di agosto +9,3% rispetto al 2024.
3. Inverno / stagioni intermedie
Stagione invernale (dicembre 2024 – febbraio 2025) in calo: circa ‑3% presenze.
Periodi di alta domanda reggono meglio grazie agli stranieri, mentre il turismo domestico soffre di più.
Quali mesi sono stati peggiori
Marzo 2025: il mese più problematico del primo trimestre.
Inverno 2024‑2025: debolezza generale, soprattutto turismo straniero.
Estate centrale: domanda interna in calo in alcune località balneari, specie nei picchi di luglio‑agosto.
Le ragioni del calo
Effetto Pasqua: spostamento della festività ha alterato i confronti con il 2024.
Costo della vita / inflazione: prezzi più alti per energia, cibo, trasporti e pernottamenti riducono la domanda interna.
Competizione internazionale: mete estere con prezzi più convenienti.
Percezione delle imprese: presenze inferiori nei giorni feriali o in località non di punta.
Le regioni più colpite dal calo
Quest’anno alcune regioni italiane hanno registrato un calo significativo del turismo, soprattutto per quanto riguarda la domanda interna:
Calabria: flessione nelle presenze, soprattutto nelle località balneari, con calo fino al 15% in luglio.
Sicilia: diminuzione dei turisti italiani nelle città costiere e località marittime.
Puglia: forte calo nelle località turistiche e balneari del Salento.
Sardegna: nonostante i turisti stranieri, alcune aree hanno visto cali nelle presenze.
Molise e Basilicata: tradizionalmente meno frequentate, hanno sofferto di più la diminuzione dei flussi nazionali.
Al contrario, regioni come Lazio (grazie a Roma e al Giubileo), Toscana, Umbria e Emilia-Romagna hanno mantenuto numeri più stabili o addirittura in crescita in alcuni mesi, soprattutto per il turismo religioso e internazionale.
Il ruolo del Giubileo
Il Giubileo straordinario ha avuto un impatto positivo sul turismo religioso, portando flussi aggiuntivi soprattutto nelle regioni centrali:
Lazio / Roma: grande afflusso di pellegrini alla Basilica di San Pietro e agli eventi giubilari.
Toscana e Umbria: cammini religiosi e percorsi spirituali valorizzati.
Altre regioni coinvolte: Calabria e Marche hanno registrato un aumento nelle presenze nei santuari e nei cammini religiosi.
Questo ha mitigato in parte il calo generale in alcune aree, senza però compensarlo completamente.
Dove le cose vanno meglio
Turismo straniero più resiliente: città d’arte, coste rinomate, mete di nicchia.
Giugno 2025 positivo: quasi 17 milioni di arrivi e oltre 59 milioni di presenze.
Strutture extra-alberghiere in crescita grazie a flessibilità e prezzi competitivi.
Uno sguardo al futuro
Destagionalizzazione: puntare su primavera, fine estate e autunno.
Sconti e pacchetti per italiani: incentivare il turismo domestico.
Valorizzazione di località meno note: distribuire meglio i flussi.
Qualità dei servizi e esperienze autentiche: sia per stranieri sia per italiani.
Promozione internazionale: attrarre mercati in crescita.
Russo Alessandro
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