Madonna Incoronata Di Foggia

La Storia della Madonna Incoronata di Foggia: Dal Miracolo del Querceto fino ai Pellegrinaggi di Oggi
La devozione alla Madonna Incoronata di Foggia affonda le sue radici in un episodio mistico e profondo avvenuto nel cuore della campagna pugliese nel lontano anno 1001 (secondo alcune fonti il 1001, secondo altre il 1002). Un evento che, da oltre un millennio, continua ad attirare migliaia di fedeli da tutta Italia, soprattutto nel mese di aprile, e che ha trasformato un semplice bosco in un centro spirituale denso di fede e tradizione.
Le origini del culto: l’apparizione nel bosco di Cervaro
Secondo la tradizione, tutto ebbe inizio in località “Posta del Giudice”, un'area boscosa nel territorio di Borgo Incoronata, a pochi chilometri da Foggia. Un contadino devoto, mentre lavorava nei campi, fu attratto da una luce intensa proveniente da un albero: una grande quercia. Avvicinandosi, vide sopra uno dei rami la figura luminosa della Vergine Maria, accompagnata da due angeli. La Madonna gli parlò e gli chiese che proprio lì fosse costruita una cappella in suo onore.
Altre versioni raccontano che fu un boscaiolo, e non un contadino, ad avere la visione, ma il cuore della storia resta invariato: una manifestazione divina che avrebbe segnato per sempre il destino di quel luogo.
Nel punto dell’apparizione, fu trovata un'immagine della Vergine (un’icona bizantina, secondo alcuni studiosi) che rappresentava Maria con il Bambino in braccio. L'immagine fu proclamata miracolosa e iniziò a diffondersi il culto della "Madonna della Fonte" o "Madonna della Quercia", che solo in seguito prese il nome di "Madonna Incoronata".
L’incoronazione e la nascita del santuario
Nel corso degli anni, il luogo dell’apparizione divenne sempre più meta di pellegrinaggi. Verso il XV secolo, la devozione crebbe così tanto che fu costruito un vero e proprio santuario. La Chiesa autorizzò la venerazione ufficiale e l’immagine della Madonna fu incoronata con una corona d’oro, da cui deriva il titolo “Incoronata”. Secondo la tradizione popolare, furono due angeli a incoronare l’icona miracolosa, mentre in realtà l’incoronazione ufficiale avvenne il 26 aprile 1711, con il permesso della Santa Sede.
Il santuario oggi
Il Santuario dell’Incoronata sorge ancora oggi nel luogo dell’apparizione, immerso in un paesaggio rurale ricco di ulivi e grano, a pochi chilometri da Foggia. È affidato ai Padri Vocazionisti ed è uno dei centri mariani più importanti del Sud Italia.
Ogni anno, soprattutto durante il mese di aprile, decine di migliaia di pellegrini provenienti da tutta la Puglia, dalla Campania, dalla Basilicata e da altre regioni, si recano al santuario per partecipare alle celebrazioni religiose, alle processioni, alle messe votive e per ringraziare la Madonna per le grazie ricevute.
Una delle tradizioni più toccanti è quella del pellegrinaggio a piedi, fatto da molti fedeli durante la notte, come forma di devozione o penitenza. Il sabato che precede la quarta domenica di aprile è tradizionalmente il momento clou delle celebrazioni, e culmina con una solenne processione e una festa popolare.
Un culto ancora vivo
La Madonna Incoronata è amata non solo a Foggia e in provincia, ma anche da emigranti pugliesi in tutta Italia e nel mondo. Ovunque si trovino, il sabato dell’Incoronata viene vissuto con profonda emozione, spesso con celebrazioni parallele organizzate dalle comunità foggiane all’estero.
Il suo culto è semplice ma intenso: la gente le si affida per chiedere protezione, guarigioni, benedizioni familiari, lavoro, serenità. La Madonna Incoronata è diventata un simbolo identitario del popolo foggiano, un punto di riferimento spirituale che resiste al tempo, alle crisi, alle trasformazioni della società.
La storia della Madonna Incoronata di Foggia è una delle più antiche e sentite devozioni mariane d’Italia. Dal miracolo della quercia al santuario frequentato da migliaia di pellegrini, il legame tra fede e tradizione si rinnova ogni anno, rendendo l’Incoronata non solo un luogo di culto, ma anche di memoria e identità collettiva. Un cuore spirituale nel Tavoliere delle Puglie che continua a battere forte, da oltre mille an

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