Le Marmellate Delle Suore
La vera storia delle marmellate delle Suore: dolcezza, preghiera e tradizione
In molti conventi d’Italia – ma anche in Francia, in Spagna e altrove in Europa – resiste da secoli una tradizione tanto semplice quanto preziosa: la preparazione artigianale delle marmellate da parte delle suore.
Non è solo una pratica culinaria, ma un gesto carico di significato. Fare marmellate, nei conventi, è un atto di cura, di dedizione e spesso anche una forma di sostegno economico per le comunità religiose.
Una tradizione che nasce dalla terra
Molti ordini monastici femminili vivono secondo la regola benedettina “Ora et labora” (prega e lavora). Le suore coltivano la terra, raccolgono i frutti in stagione e li trasformano in conserve, liquori, biscotti e, soprattutto, marmellate.
Pesche, ciliegie, fichi, albicocche, arance, more… ogni convento ha i suoi frutteti o si rifornisce da contadini locali. Le ricette si tramandano di generazione in generazione, custodite come piccoli tesori. Alcune suore preparano le marmellate ancora a mano, con antiche pentole di rame e zucchero grezzo, senza conservanti.
Non solo bontà, ma anche missione
Le marmellate vengono vendute in fiere, mercatini natalizi, sagre paesane o tramite piccoli shop online gestiti dai conventi stessi. Il ricavato serve per sostenere le spese quotidiane, per aiutare le famiglie bisognose, o per finanziare opere di carità e missioni all’estero.
Ma c’è anche chi le dona: barattoli regalati agli ospiti del monastero, ai malati, o semplicemente a chi bussa al convento in cerca di conforto. Perché, come spesso raccontano le suore, "una marmellata fatta con amore è un piccolo miracolo quotidiano".
Dove trovarle
In Italia ci sono vari conventi noti per la produzione delle marmellate:
Le Benedettine di Orte, nel Lazio
Le Clarisse di Fara in Sabina, famose per i fichi e le marmellate di agrumi
Le Carmelitane Scalze di Sanremo, che offrono marmellate agli agrumi liguri
Le Trappiste di Vitorchiano, tra le più note, che producono conserve e confetture biologiche
Molti monasteri vendono online o accettano ordini via telefono o e-mail. Alcuni hanno persino piccole botteghe monastiche aperte al pubblico.
Un barattolo che racconta una storia
Comprare una marmellata fatta dalle suore non è solo acquistare un prodotto genuino. È scegliere un modo diverso di consumare: più lento, più consapevole.
È portarsi a casa un pezzetto di silenzio, di preghiera, di mani operose che lavorano con fede e umiltà.
In un mondo che corre, queste marmellate sanno ancora aspettare il tempo giusto per maturare. E forse è proprio questo che le rende così buone.
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